Grande spettacolo ieri sera al Teatro Giotto di Vicchio, con la "Andrea Maffei Spritz Band" in concerto per un tributo al grande maestro Fabrizio De Andrè.
Il suonatore Jones è, come dicono sul loro sito, un progetto musicale nato dall'amore per e canzoni di De Andrè e dalla convinzione che le storie racchiuse in quelle canzoni meritino di continuare ad essere raccontate.
Andrea Maffei, fondatore e leader, è la voce italiana più straordinariamente vicina a De Andrè (una somiglianza talvolta impressionante). Lui insieme a Sergio Farina (basso), Giorgio Mezzalire (chitarre), Mario Punzi (batteria), Marco Gardini (chitarre) e Davide Dalia (tastiere, piano, programmazioni), è arrivato al Festival di Vicchio arricchendo un percorso lungo ormai anni di lettura e riproposta della musica di De Andrè, e proponendo un concerto tutto da vedere e sentire, arricchito da una originale interpretazione di alcuni brani culto del repertorio del grande genovese.
Per chi non sapesse chi era De Andrè:
Fabrizio De Andrè è uno dei più grandi cantautori italiani di sempre, tanto che definirlo così è già fargli un torto ì: il suo percorso artistico è talmente denso e straordinariamente ricco di sugestioni ed emozioni, di capolavori letterari e lirici, che lascia stupiti di tanta bellezza chiunque abbia la voglia e l'intelligenza di ricevere questi doni immensi. Le sue parole, la sua musica, le sue elaborazioni profonde, sono una parte importante della cultura italiana del '900 e si arricchiscono di nuove e sorprendenti possibilità di lettura quando le si accostano per un riascolto, una rilettura: il segno di un capolavoro senza confini.
Fabrizio De Andrè è il nostro angelo sopra Berlino, che ci solleva e protegge dai nostri giorni più banali, è il nostro rifugio profondo e la certezza di un nostro io che ha voglia di essere affascinato dalla bellezza della vita.
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